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Russia riabilitata nel Judo, la Federazione internazionale dà il via libera a inno e bandiera per gli atleti

Russia riabilitata nel Judo, la Federazione internazionale dà il via libera a inno e bandiera per gli atleti

Che lo sport sia da tempo soggetto ad un uso politico è ben noto: dallo “sportwashing” dei più svariati regimi, da quello saudita di Mohammad bin Salman organizzatore dei Mondiali di calcio del 2034 a quelli che si sono già svolti tra le proteste in Qatar nel 2022 e in Russia nel 2018, fino all’ipocrisia occidentale nei confronti di Israele, mai sanzionato per le stragi a Gaza, dove sono morti decine di sportivi e sono state distrutte praticamente tutte le strutture esistenti.

Proprio nei confronti del regime del Cremlino, che si è visto bandito dagli sport a livello globale, escluso da ogni competizione sia a livello di squadra che per larga parte dei singoli atleti, che solo in sporadici casi sono stati autorizzati a competere come neutrali vietando l’uso della bandiera e dei colori della Russia, è arrivata una notizia che “allenta il cappio”.

La Federazione Internazionale di Judo ha deciso di reintegrare gli atleti russi con il loro inno e la loro bandiera. Si tratta della prima Federazione a consentire il ritorno allo stato pre-guerra in Ucraina.

Federazione che ha motivato la scelta sottolineando che era appropriato riammettere gli atleti russi visto che recentemente erano stati riammessi i bielorussi, esclusi per via dell’appoggio del governo bielorusso a quello russo.

Una scelta che tiene conto dell’importanza del judo nel Paese: lo stesso presidente Vladimir Putin ne è un grande appassionato ed era presidente onorario della Federazione nazionale.

La decisione della Federazione internazionale di judo sarà valida già per l’Abu Dhabi Grand Slam 2025, un torneo internazionale che si tiene dal 28 al 30 novembre negli Emirati Arabi Uniti. Il tutto nonostante le vibranti proteste della Federazione ucraina, che ha definito la scelta “contraria ai principi di pace, giustizia e responsabilità e che mina la fiducia nelle istituzioni sportive internazionali”, sottolineando che saranno adottate “tutte le misure possibili per impedire l’attuazione di questa decisione”.