Ecco in quali condizioni si è presentata questa mattina la Villa Comunale di Napoli. Siamo all’ingresso dal lato di piazza Vittoria, dove c’è l’area bambini. Già stiamo parlando di uno spazio dedicato alle giostre davvero ridicolo: due sole altalene per i più piccoli, quattro per i bambini più grandi; un tubo che dovrebbe essere un percorso divertimento e sul vialone due scivoli. Tutti questi giochi cadono a pezzi. Quindi, non solo sono pochi ma anche rotti. Dalle fotografie scattate oggi è possibile vedere una delle altalene per bimbi staccata dal sostegno di legno.
Degrado e abbandono nell’area bimbi della Villa Comunale di Napoli
E non è finita qui. Ci sono rifiuti abbandonati ovunque: bottiglie di plastica, cartacce, lattine, cicche di sigaretta e – ciliegina sulla torta – vetri rotti, giusto per rendere sicuro e confortevole uno spazio che dovrebbe essere a disposizione delle famiglie e dei loro piccoli. Per non parlare del verde, non curato in tantissime parti della Villa e dei tantissimi tratti stradali dissestati. E stiamo parlando di quelli che dovrebbero essere i ‘Giardini sul mare‘ di Napoli, perché paralleli e in mezzo tra la Riviera di Chiaia e il lungomare, quindi in centro e in quello che dovrebbe essere il ‘salotto buono‘ del capoluogo campano.
Giostra rotte e immondizia nell’area della Villa Comunale di Napoli
E invece, da troppi anni, non è affatto così. Due mesi fa sono iniziati proprio i lavori di rifacimento della Villa, iniziati dall’altra estremità, quella di Piazza della Repubblica. Interventi che dureranno un po’ di tempo e che dovrebbero dare un volto civile e dignitoso a questo spazio, di fatto sottratto ai cittadini e per troppo tempo mortificato da degrado e abbandono. Un’operazione costosa e di restyling che si spera possa essere duratura nel tempo. Per raggiungere questo scopo è ovvio che i cittadini dovranno comportarsi in modo responsabile ma alle istituzioni spetteranno manutenzione e controllo. Quello che oggi manca: stamattina, tra tutto quel lerciume, non si sono visti né guardiani, né custodi, né giardinieri. E stiamo parlando di uno dei pochi polmoni verdi di Napoli.