La condanna dei magistrati contabili

La Corte dei Conti sferza Meloni: “Liste d’attesa vergognose”

I magistrati contabili condannano senza appello i tempi biblici con i quali i cittadini hanno accesso alle cure e avvertono Salvini sui balneari: è l’ultima deroga

Politica - di Redazione Web

27 Giugno 2025 alle 12:00

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Le liste d’attesa nella sanità pubblica hanno toccato il fondo della decenza. Tant’è che la Corte dei conti parla senza troppi giri di parole di situazione vergognosa. “È necessario rimettere al centro del ‘villaggio salute’ il professionista sanitario (il medico e l’infermiere) in modo che, adeguatamente remunerato, possa essere determinante nei processi decisionali e di gestione delle strutture deputate alla cura. La rivalutazione del capitale umano risulterebbe anche funzionale all’abbattimento del vergognoso, per un Paese civile, fenomeno delle liste di attesa, garantendo al contempo la migliore uniformità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale”. Parole e musica del procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri nella sua requisitoria al Giudizio di parificazione.

Ma gli strali lanciati dai giudici contabili contro il governo non finiscono qui. Nel mirino ci sono infatti anche i balneari tanto cari ai Fratelli d’Italia quanto alla Lega di Matteo Salvini. Si “auspica che – dice ancora Pio Silvestri – l’ulteriore congruo periodo di proroga” delle concessioni balneari “sia effettivamente l’ultimo e che si ponga in essere, nella fase delle gare, una scrupolosa vigilanza per evitare, o almeno contenere, l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle procedure. Occorrerà un lavoro di costante sinergia tra magistratura, autorità amministrative e forze di polizia”. Non solo proroga, nei cahier de doleances della Corte dei Conti merita un rilevante capitolo il fenomeno ormai consolidato delle concessioni a prezzi stracciati. “In attesa di una valutazione delle autorità europee – prosegue il procuratore generale – si deve notare la assai scarsa valorizzazione del principio della remuneratività della concessione per l’Ente concedente, principio che – sottolinea – non sarebbe certo distonico rispetto alla legislazione di contabilità pubblica, che per i contratti attivi richiede il ricorso al pubblico incanto allo scopo di massimizzare l’introito erariale”.

In parole povere, Silvestri chiede e si chiede, come tutti gli italiani che non si chiamino Salvini: perché lo Stato concede a prezzi irrisori le spiagge pubbliche, che pur tanto bene rendono ai privati? Di un certo rilievo, all’indomani dell’accordo capestro con la Nato che costringerà l’Italia a spendere entro pochi anni 100 miliardi all’anno in difesa e armamenti per un totale del 5% del Pil, anche la chiosa del presidente di coordinamento delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Enrico Flaccadoro-Il mantenimento della spesa nell’alveo di crescita concordato nel Piano strutturale di bilancio di medio termine – ha detto il magistrato – sarà decisivo, anche per lo sforzo che sarà richiesto nei prossimi anni per garantire i sostegni appropriati ai lavoratori che subiranno maggiormente gli effetti delle crisi indotte dai profondi mutamenti tecnologici in atto”.

27 Giugno 2025

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