La guerra in Medio Oriente
Hamas annuncia la lista degli ostaggi da liberare, Israele smentisce: a Gaza i bimbi continuano a morire per il freddo
La lista di 34 persone presentata ai mediatori secondo Hamas. Dei prigionieri dei massacri del 7 ottobre 154 sono stati rilasciati, degli altri 97 non sono chiare le condizioni
Esteri - di Redazione Web
Hamas parla dell’approvazione di una lista di ostaggi da liberare in cambio di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. E però Israele smentisce. “Al momento, Hamas non ha fornito una lista di ostaggi”, ha spiegato l’ufficio di un primo ministro in un comunicato. Le notizie allora si rincorrono, si smentiscono, si accavallano e non può esserci ottimismo dopo più di un anno di guerra, una sola tregua, e 45.854 vittime secondo l’ultimo bilancio complessivo stilato dal ministero della Salute controllato da Hamas che non può che essere parziale.
I negoziati indiretti sono in corso a Doha, in Qatar. Erano bloccati da mesi, sono ripresi lo scorso fine settimana. Oggi dovrebbero vedere anche la presenza del capo del Mossad. Secondo quanto aveva dichiarato una fonte di Hamas la lista che contiene i nomi di 34 ostaggi era stata presentata da Israele ai mediatori. Secondo l’emittente N12 Hamas ha presentato una lista, ma non ha indicato chi è vivo e chi no. L’organizzazione chiede a Israele il ritiro da Gaza e il cessate il fuoco permanente: due condizioni entrambe rigettate da Tel Aviv, il governo vuole eliminare completamente Hamas.
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La BBC ha dichiarato di aver visto la lista condivisa da un alto funzionario dell’organizzazione terroristica islamista che però si è rifiutato di specificare chi è ancora vivo. Ci sarebbero 10 donne, 11 maschi anziani tra i 50 e gli 85 anni, due bambini, 10 uomini sotto i 50 anni in gravi condizioni di salute. Il quotidiano saudita al-Sharq ha pubblicato la lista con i nomi degli ostaggi pronosticando che ci vorrà almeno una settimana per determinare le condizioni per il rilascio.
Sulla lista si leggono i nomi di omi Gonen, Emily Damari, Arbel Yehud, Doron Steinbrecher, Ariel Bibas, Kfir Bibas, Shiri Silberman Bibas, Liri Albag, Karina Ariev, Agam Berger, Danielle Gilboa, Naama Levy, Ohad Ben-Ami, Gad Moshe Moses, Keith Siegel, Ofer Calderon, Eli Sharabi, Itzhak Elgaret, Shlomo Mansur, Ohad Yahalomi, Youssef Ziyadne, Oded Lifshitz, Tsachi Idan, Hisham Al Sayed, Yarden Bibas, Sagui Dekel-Chen, Iair Horn, Omer Wenkert, Alexander Troufanov, Eliya Cohen, Or Levy, Avera Mengistu, Tal Shoham, Omer Shem-Tov.
Anche questa lista è stata smentita da Israele: ha definito quella trasmessa dal quotidiano saudita e citata da BBC come “vecchia” e neanche stilata dal gruppo terroristico palestinese. Hamas negli attacchi del 7 ottobre 2023 prese 251 ostaggi e uccise oltre duemila persone: 154 prigionieri sono stati rilasciati o liberati, degli altri 97 non è chiaro chi sia ancora in vita. Sabato scorso Hamas aveva pubblicato il video di una soldatessa rapita, Liri Albag.
Secondo Hamas intanto sono almeno 109.139 le persone rimaste ferite in quasi 15 mesi di guerra tra Israele e Hamas scatenata dagli attacchi di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre 2023 che hanno scatenato la reazione militare via aerea e via terra dello Stato Ebraico. 48 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore. La scorsa notte è morto l’ottavo neonato a Gaza per ipotermia secondo quanto riporta Al Jazeera. Le temperature nella Striscia scendono fino a 10 gradi sotto lo zero. Gli sfollati vivono in campi profughi senza riscaldamento.